Sono trascorsi 10 anni da quel 13 marzo, quando l’uomo vestito di bianco è apparso alla finestra della basilica di San Pietro, e ha stupito il mondo con l’espressione più umana che potesse pronunciare: “fratelli e sorelle, buonasera!”.
In questi dieci anni più volte ci ha stupiti con “segni” ordinari, con gesti profetici, con parole semplici e per questo squisitamente evangeliche.
Ci ha detto il Vangelo della gioia, ci ha ricondotti a scoprire la bellezza dell’Amore, ha indicato la cura per la casa comune e per la fraternità universale come obiettivi prioritari della Chiesa e del mondo.
Il Papa “scelto dall’altro mondo”, ci mostra continuamente che un “mondo altro è possibile”; che una “chiesa altra è possibile”. La riforma vera è stata quella di scommettere su Gesù, di riportarlo al centro della vita delle nostre comunità. La riforma vera è la conversione: ritornare al Vangelo “sine glossa”; e ritornare ad essere umani. “Una chiesa povera per i poveri!”.
Noi della famiglia spirituale di Charles de Foucauld sentiamo di dover dire particolarmente “grazie” a Papa Francesco perché, più volte in questi dieci anni di Pontificato, ha ridetto alla Chiesa universale nell’encicliche, nelle esortazioni apostoliche e poi con la canonizzazione nel maggio scorso, quanto attuale sia il modo con il quale il nostro Fratello Universale ha declinato il Vangelo nella sua vita. Sembra che papa Francesco abbia eletto fr Charles come suo compagno di cammino verso la costruzione di una casa comune nella quale essere “fratelli tutti”. Ai profeti di sventura che prospettano paure e scontri di civiltà, Francesco invita a guardare il piccolo fratello che si propone come apostolato “la bontà”.
Auguri, Papa Francesco! Stai tranquillo, non ci dimenticheremo di pregare per te!
Maurizio Tarantino