A due mesi dalla Canonizzazione di San Carlo di Gesù pubblichiamo questa riflessione di fr. Paolo Maria Priore della comunità dei Piccoli Fratelli di Jesus Caritas
Carissimi,
porto negli occhi e nel cuore le immagini e le emozioni dell’Eucaristia di ringraziamento per la canonizzazione di fr. Charles de Foucauld vissuta nella basilica di san Giovanni in Laterano il 16 maggio u.s.
Questa chiesa così grande è improvvisamente diventata piccola per accogliere una immensa folla. Vedendo tanta gente di ogni razza, nazionalità e cultura non ho potuto non pensare al libro dell’Apocalisse (7,9): «Dopo queste cose vidi: ecco, una moltitudine immensa, che nessuno poteva contare, di ogni nazione, tribù, popolo e lingua. Tutti stavano in piedi davanti al trono e davanti all'Agnello, avvolti in vesti candide, e tenevano rami di palma nelle loro mani».
Un’assemblea epifania di quella celeste, unione tra cielo e terra: la Chiesa pellegrina sulla terra e la sposa dell’Agnello, la Gerusalemme celeste. Festa di Chiesa, manifestazione del Regno che viene, frutto del seme caduto nella sabbia del deserto del Sahara, apparente fallimento umano, provvidenza del Dio dell’impossibile, canto di ringraziamento per le meraviglie compiute dal Signore.
In quella moltitudine l’occhio attento poteva scorgere la presenza non fisica ma reale di un piccolo uomo con la barba, un abito bianco con un cuore rosso sormontato da una croce, lo sguardo rapito, immerso nel suo beneamato, Gesù, la mano quasi ad indicare la via, il segreto di un’esistenza: il cuore con la croce, “Jesus Caritas”, Vangelo gridato con la vita, fratello tra i fratelli, condividendo il cammino quotidiano con le sue fatiche, le sue gioie, le sue sofferenze, le sue speranze. Lo sguardo fisso su Gesù, Parola ed Eucaristia, presenza indivisibile con i piccoli e i poveri.
La tenda si è allargata accogliendo non soltanto quanti sono stati rapiti dal messaggio spirituale di fr. Charles, ma tutta la Chiesa che proclamandolo santo lo pone come modello per quanti desiderano seguirlo nel discepolato di Gesù.
San Charles non ha fondato nulla; attualmente però la sua discendenza spirituale non conta meno di venti famiglie spirituali: preti, religiosi e religiose, istituti secolari, laici. Essi hanno trovato nei suoi scritti e soprattutto nella sua vita, il soffio evangelico che li ha fatti nascere.
Possiamo parlare per fr. Charles di un carisma dinamico, il suo messaggio spirituale è stato declinato da diversi fondatori, ognuno sottolineandone un aspetto hanno illuminato la figura del fratello universale. Con la sua canonizzazione potrebbe esserci un nuovo slancio nella Chiesa, nel vivere i doni caratterizzanti la vita del santo soprattutto nel nostro occidente in cui si vive la desertificazione della fede e si avverte fortemente l’andare all’essenziale: Gesù, in un discepolato quotidiano che trova nella semplicità ed autenticità di Nazareth la risposta ad un cristianesimo in cui non è importante il dato numerico ma quello di non perdere significato.
San Charles, grazie! Continua a portarci per mano nel seguire il beneamato fratello e Signore Gesù, nella bellezza e nella gioia del Vangelo, nella condivisione del cammino di ogni uomo in una fraternità universale.
Un abbraccione
fratel Paolo Maria jc
Articolo pubblicato in JCQ / luglio 2022