LA SANTITÀ… NON HA ETÀ
Lettera di Charles de Foucauld a Charles de Blic
Martedì di Pasqua (12 aprile 1898)

Gesù – Fiat Voluntas Tua! «Mio buon Charles, penso molto a te, prego molto per te, chiedo con tutto il mio cuore a Gesù di farti fare una santa prima comunione e di fare di te un grande santo… Gesù ti dona tutte le grazie, poiché si dona Lui stesso a te… ti dona tutto ciò che occorre per essere un grande santo! Dipende da te solo diventarlo… spero, mio caro, che accetterai la mano che egli ti tende, che ascolterai il suo appello, che risponderai alla vocazione che ti dona! Prega per me che ti amo con tutto il mio cuore nel cuore del nostro Beneamato Gesù»
(Correspondancesaveclesneveux et nièces 1893-1916, Karthala, Paris 2016, 52).

Ci stiamo preparando alla ormai prossima canonizzazione di Charles de Foucauld: la Chiesa riconosce che nella sua vita egli ha camminato verso la santità, ha risposto alla chiamata a diventare santo e ha aiutato altri a esserlo nella loro vita.
Il testo che proponiamo per questa meditazione ci può far intuire cosa abbia sostenuto frère Charles in questo suo cammino, ma anche come egli avesse a cuore la santità di famigliari, amici, persone incontrate.
Si tratta di un breve biglietto che Charles scrive al suo secondo nipote, che porta il suo nome, figlio della sorella Marie, in occasione della sua prima comunione.

Charles de Foucauld si trova a Nazaret, presso le Clarisse. Lì, lavora al loro servizio, prega e medita per iscritto la Parola di Dio, resta in contatto con la sua famiglia attraverso le lettere che scrive e partecipa così alla vita dei suoi famigliari.
Quando il nipote, Charles de Blic, vive la sua prima comunione, lo zio, in poche righe, gli fa sentire la sua vicinanza e lo incoraggia a diventare santo… all’età di 11 anni! Il piccolo Charles, infatti, è nato nel 1887 e già a questa giovane età lo zio gli dà consigli per la vita spirituale, per vivere bene il suo primo incontro con Gesù eucarestia.
La santità non ha età: non è mai troppo presto – né troppo tardi, come insegna la stessa vicenda di Charles de Foucauld – per iniziare a camminare su questa via. È la vita di ogni giorno che ci conduce, passo dopo passo, a “diventare santi”, in un cammino che è progressivo e che è per tutti, che non esclude nessuno, al di là dell’età e del percorso compiuto. Ciò che spetta a ciascuno è riconoscere e dare credito alla possibilità di intraprendere questa via verso la santità, anche con l’aiuto di chi ci è accanto e ce la indica e propone. Come ha fatto frère Charles con l’amato nipote.

Charles prega per suo nipote, lo affida a Gesù nel giorno della sua prima comunione, ma anche per tutta la sua vita. Egli, da lontano, da Nazareth, dove vive nella concretezza quotidiana un’esistenza nascosta e umile, chiede per lui la santità. È molto bella e ricca di tenerezza questa preghiera di intercessione che lo zio compie per il nipote. Essa dice un legame profondo tra i due e il desiderio di Charles che la vita di suo nipote sia buona e bella, vissuta fino in fondo… egli desidera il meglio per questo bambino che porta il suo nome e che è all’inizio del cammino per diventare un «grande santo». Charles, infatti, non si accontenta che suo nipote diventi santo, lo vuole un «grande santo» e, per questo motivo, lo affida a Gesù.

Marilisa Orlando DdV
Testo integrale in «Jesus Caritas», n. 161 / gennaio 2021, 65-70.

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